Il mio contributo al problema dell’identificazione dei termini tema concetto contenuto in oggetti d’arte concreta è rappresentato da questi due esempi di composizione basati sulla sovrapposizione di una struttura aleatoria su una struttura logica elementare. Il primo esempio è presentato in modo didattico attraverso l’esplicitazione grafica di tutte le fasi; del secondo ho scelto solo la fase finale dato che la struttura morfologica è più intuibile. L’intenzione è in entrambi i casi quella di creare un’ opera con una possibilità di lettura polisemantica, che presenti quindi una scelta di piani di lettura per il fruitore.
Mi pare che, a livello intuitivo, questi progetti presentino una facile identificazione di certe figure base quali ordine, simmetria, varietà e delle rispettive antinomie, il che contribuisce a dare un’impressione di ambiguità che, se pure non è nelle mie intenzioni in partenza è comunque per me rassicurante: l’ambiguità è l’antidogma. (Zilocchi)
da Ein Künstler – ein Prinzip, Die Entwürfe für diese Mappe wurden anläßlich des “Internationalen Symposions Schloß Buchberg”. Agosto 1979.
“Da sempre ho usato come mezzo espressivo quello che tradizionalmente viene chiamato basso-rilievo: da una superficie, generalmente quadrata, faccio nascere dei rilievi che creano dei pieni e dei vuoti ordinati secondo un sistema numerico.Pieni e vuoti sono usati non in funzione decorativa ma costruttiva, per creare cioè una contrapposizione di forme che nascono da una superficie a dettare uno spazio. Lo spessore del rilievo è “sfumato” da un massimo di alcuni millimetri a zero; si generano così due tipi di spazio: uno che algebricamente posso chiamare positivo, bloccato e concluso, l’altro a livello zero, aperto, non definito. I rilievi sono inclinati di trenta gradi o di sessanta rispetto ai lati della superficie su cui agisco per accentuare la dinamicità dello spazio che suggerisco, il taglio, il normale mezzo con cui intervengo sulla superficie non è ferita, lacerazione, operazione fisica, ma calcolo, misura, autocontrollo: è il rifiuto di ogni esperienza istintuale. La superficie animata dal rilievo viene coperta da uno strato di bianco non riflettente. La scelta dell’acromia corrisponde prima di tutto ad un bisogno di rendere più dinamico lo spazio definito dalle mie strutture attraverso l’azione mutevole della luce, ma anche di negare attraverso il rifiuto del colore e la neutralizzazione della materia ogni funzione edonistica all’operazione visuale.” (Zilocchi)