di NICOLETTA ZANELLA
E’ una storia affascinante quella dell’archivio Alberto Zilocchi (Bergamo 1931 – 1991). Fondato nel 2016 a Milano, grazie alla passione e volontà del collezionista Maurizio de Palma, ha letteralmente riportato alla luce le opere di questo significativo artista concettuale. L’attività consueta di raccolta e catalogazione dei materiali e delle opere dell’archivio Alberto Zilocchi è costantemente affiancata da un importante lavoro di divulgazione, che ne ha già visto la partecipazione a importanti eventi come WOP Art Lugano, Arte Fiera Bologna, e la mostra Iafkg-Internationaler Arbeitskreis fur Konkstruktive Gestaltunt a Berlino. L’archivio fa parte dell’asSintervista a Mauri di Espoarte D. Amico 2016ociazione archivi d’arte AITART.
L’11 aprile – nella settimana della fiera internazionale Miart – l’archivio apre le sue porte ad appassionati, storici e collezionisti. La mostra ‘Weiss Malerei’ è un’occasione unica per ammirare opere mai esposte negli ultimi trent’anni. Incentrata sui ‘Rilievi’, bianchi monocromi di forte sintesi iconica, caratterizzati da estroflessioni che disegnano linee di sola luce sulla superficie immacolata delle tavole realizzate artigianalmente; le superfici quadrate, lavorate utilizzando un inconfondibile bianco acrilico, gessoso e opaco (non riflettente, come l’artista diceva), ne svelano la scelta concettuale estrema e rigorosa.
Zilocchi realizzò queste opere negli anni ’70, nel fertile clima di quello stretto rapporto creatosi intorno al Gruppo Zero di Dusseldorf e alla galleria Azimut di Milano, fondata da Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Alberto Zilocchi, che fu tra i sottoscrittori del famoso Manifesto del bar Giamaica, partecipò alla prima mostra collettiva della galleria assieme ai fondatori, a Dadamaino, Gianni Colombo, Manfredo Massironi e agli altri. La sua parabola artistica lo portò poi a fondare il gruppo Iafkg-Internationaler Arbeitskreis fur Konkstruktive Gestaltunt, nato ufficialmente con il Simposio di Anversa-Bonn, e che operò fino alla metà degli anni ’80 in tutta Europa.